C'era una volta, un paese di nome Cronos; qui abitavano Anno e Annata che decisero di sposarsi in quanto innamorati da tempo e di metter su famiglia facendo un figlio.
Madre natura però fece loro uno scherzetto e invece di portargli un bambino gliene portò ben dodici.
La pancia di Annata diventava di giorno in giorno sempre di più grossa, e crebbe cosi grande e tonda da impedirle di rimanere in equilibrio.
Venne il giorno del parto, e purtroppo Annata mori nel grande sforzo per metterli al mondo, lasciando Anno da solo col duro compito di accudirli e crescerli.
Il padre, dopo una settimana, riuscì a decidere tutti e dodici i nomi per i propri figlioli, li chiamò: Maggio, Marzo, Gennaio, Aprile, Giugno, Agosto, Luglio, Ottobre, Novembre, Febbraio, Dicembre e Settembre.
Anno voleva molto bene alle proprie creature, e quando veniva freddo li portava a sciare in montagna, quando il tempo tornava bello e il sole splendeva in cielo li conduceva nei prati a fare scampagnate, quando arrivava il grande caldo partivano tutti per il mare a bagnarsi nell'acqua e tornavano a casa all'arrivo delle prime piogge, quando le giornate cominciavano ad accorciarsi.
Questo accadde e si ripetè per molto tempo dopo la morte di Annata, e tutte le volte Anno notava uno strano comportamento nei propri figli.
Col passare del tempo erano diventati così diversi gli uni dagli altri che ebbe bisogno di un aiuto per poterli gestire tutti, quindi scrisse due lettere e ne spedì una, alle sue due sorelle Estate e Primavera che abitavano vicino al mare, l'altra ai suoi due fratelli Autunno e Inverno che invece abitavano in montagna.
Al loro arrivo si riunirono tutti nel grande salone della casa di Anno e discussero per tutta la notte, i suoi fratelli e le sue sorelle non avevano intenzione di aiutarlo in nessun modo, Autunno era abituato a vivere solo perché a lui piaceva così, Estate fece notare a tutti di avere sempre freddo, di amare il sole le giornate lunghe e che quindi non avrebbe potuto accudire dei bambini che invece hanno bisogno di un clima temperato, Inverno disse tutto il contrario e avvertì che qualsiasi bambino avesse abitato con lui si sarebbe sicuramente buscato un malanno, l'unica disponibile fu Primavera che però sottolineò che non avrebbe potuto guardarli tutti da sola.
Quando Anno riuscì a prendere la parola disse: " Cari voi non avete capito nulla, nel sangue di quei bambini scorre anche un pò del vostro, infatti Dicembre Febbraio e Gennaio non vanno volentieri al mare e sotto il sole cocente, si riempiono di bolle come te fratello Inverno, e invece Giugno Luglio e Agosto, non appena arrivava il primo freddo si ammalano subito come te sorella Estate, Marzo Aprile e Maggio poi, sono di indole allegra e spensierata, come te Primavera mentre Settembre Ottobre e Novembre non escono mai di casa, sono introversi e taciturni non sembrerà neppure di averli accanto caro Autunno".
Andarono tutti a coricarsi, esausti dal viaggio e con molti pensieri in testa.
L'indomani si alzarono e scesero nel salone per fare colazione e tutti e quattro furono colti dalla solita sensazione.
Un qualcosa di bello, una strana forza li attirava e li univa ai bambini che Anno aveva rassomigliato loro la sera prima;
era vero dentro quei corpicini, c'era un pò di ognuno di loro ma nessuno se n'era accorto finché vicini non si guardarono negli occhi.
Il giorno dopo, Estate, Autunno, Primavera e Inverno, decisero di aiutare Anno accudendo i bambini ed è così che nacquero le stagioni, caratterizzate dall'essenza di quello di cui sono fatte!
eccomi anche qua, adoro scrivere anche io sono curiosa di leggere cosa scrivi, bacio jexi
RispondiEliminaAllora ci leggeremo a vicenda jexi
Eliminaquesta storia mi piace.la racconterò ai miei bambini a scuola. grazie tanto
RispondiEliminalaudia
Grazie a te e spero tanto piacia loro!
Eliminaè una favola bellissima...mi sono incantata al eggerla....
RispondiEliminaGrazie Luna fanno sempre piacere un po' di complimenti genuini!
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